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(136108) Haumea – 18/03/2016

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Newton SkyWatcher Black Diamond 250 mm f/5

Camera di acquisizione (Imaging camera): CCD Atik 383L+ B/W [5.4 μm] @ -10.0°C

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico SkyWatcher 102mm f/5

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): non presenti (not present)

Software (Software): PixInsight 1.8 + Adobe Photoshop CC 2015

Accessori (Accessories): correttore di coma Baader MPCC MkIII (coma corrector)

Filtri (Filter): 2” IDAS d1

Risoluzione (Resolution): 1681 x 1252 (originale/original), 1681 x 1268 (finale/final)

Data (Date): 18/03/2016

Luogo (Location): Briosco – MB, Italia (Italy)

Pose (Frames): 15 x 120 sec bin 2×2

Calibrazione (Calibration): non presente (not present)

Fase lunare media (Average Moon phase): 81.3%

Campionamento (Pixel scale):  0.929754 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 1200 mm

Note (note): riduzione effettuata con xparallax

(136108) Haumea, scatto originale - 18/03/2016

 

(136108) Haumea, particolare - 18/03/2016




Plutone – 17/05/2015

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Ritchey-Chrétien GSO 203 mm f/8

Camera di acquisizione (Imaging camera): CCD Atik 383L+ B/W [5.4 μm] @ -9.0°C

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico SkyWatcher 102mm f/5

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): non presenti (not present)

Software (Software): PixInsight 1.8 + Adobe Photoshop CS6

Accessori (Accessories): ruota portafiltri / filter wheel ATIK EFW2 USB

Filtri (Filter): 2” Astronomik CCD R e G

Risoluzione (Resolution): 1681 x 1252 (originale/original), 1681 x 1268 (finale/final)

Data (Date): 17/05/2015

Luogo (Location): Saint Barthélemy – AO, Italia (Italy)

Pose (Frames): 1 x 500 sec bin 2×2 R, 1 x 500 sec bin 2×2 G

Calibrazione (Calibration): 14 x 500 sec bin 2×2 dark, 62 bias bin 2×2, 16 flat R, 16 flat G

Fase lunare media (Average Moon phase): 2.1%

Campionamento (Pixel scale):  0.693058 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 1624 mm

Note (note): Immagine monocromatica R+G / mono image R+G. Posizione di Plutone teorica 19h04m37.3s -20°32’49.9”. Posizione di Plutone misurata 19h04m37.3s -20°32’43”.

Plutone - 17/05/2015

Plutone - 17/05/2015

Plutone - 17/05/2015

Plutone, colori invertiti - 17/05/2015




Makemake – 14/04/2015

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Newton SkyWatcher BlackDiamond 200 mm f/5

Camera di acquisizione (Imaging camera): CCD Atik 383L+ B/W [5.4 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) SkyWatcher 102mm f/5

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): non presente (not present)

Software (Software): PixInsight + Adobe Photoshop CS6

Accessori (Accessories): correttore di coma Baader MPCC MkIII (coma corrector)

Filtri (Filter): Astronomik LRGB + 2” IDAS LPS-D1

Risoluzione (Resolution): 3362 x 2504 (originale/original), 3362 x 2537 (finale/final)

Data (Date): 14/04/2015

Luogo (Location): Briosco (MB), Italia (Italy)

Pose (Frames): 5 x 600 sec bin 1×1 L, 1 x 300 sec bin 2×2 R, 1 x 300 sec bin 2×2 G, 1 x 300 sec bin 2×2 B a/at -7 °C

Calibrazione (Calibration): 9 x 600 sec bin 1×1 dark L, 9 x 300 sec bin 2×2 dark RGB, 15 bias 1 x 1, 10 bias 2 x 2, 15 flat L, 10 flat R , 10 flat G, 10 flat B.

Fase lunare media (Average Moon phase): 20.9%

Note (note): composizione LRGB. Problemi di ombra dell’otturatore nel flat / riduzione dei gradienti in post-produzione.

Makemake - 14/04/2015 | immagine a colori

Makemake - 14/04/2015 | B/N invertito

Makemake - 14/04/2015 | riduzione astrometrica

 




La fascia di Kuiper e la nube di Oort

LA FASCIA DI KUIPER

Oltre Nettuno, nello spazio più profondo del Sistema Solare, si trovano dei corpi minori di cui il più famoso è l’ormai ex-pianeta Plutone. Originariamente si pensò a Plutone come all’ultimo pianeta del Sistema Solare, eppure molti altri “pianeti” oggi noti come pianeti nani sono stati trovati proprio in questa regione che si estende tra 30 e 50 UA (Unità Astronomiche ovvero la distanza Terra – Sole pari a circa 150 milioni di chilometri). Il maggiore di questi oggi non è più Plutone, ma Eris scoperto nel 2005 da Michael Brown, Chad Trujillo e David Rabinowitz. Oltre ad Eris e Plutone oggi conosciamo più di 100000 corpi minori sopra i 100 km (Kuiper Belt Objects – KBO) e molti altri di dimensioni persino confrontabili alla Terra e Marte potrebbero venire scoperti nei prossimi anni. Misure spettroscopiche mostrano però differenze sostanziali tra questi KBO e gli asteroidi, rendendoli più simili a dei nuclei cometari.

Questo indusse a pensare che la fascia di Kuiper fosse il bacino delle comete periodiche. Oggi sappiamo però che la fascia di Kuiper è formata da corpi minori che orbitano su orbite stabili e quindi generalmente non attraversano mai le regioni interne del Sistema Solare. Oltre la fascia di Kuiper però, fino a 100 UA, esiste una regione nota come il disco diffuso.  Questa è caratterizzata da corpi simili a i KBO (noti come Scattered Disk Objects – SDO) ma che, a differenza di questi, presentano orbite instabili. L’instabilità dell’orbita li porta spesso a “precipitare” nella direzione del Sole dando luogo alla formazione delle comete periodiche e dei centauri (asteroidi di tipo cometario con orbita compresa tra Giove e Nettuno).

Sia i KBO che i SDO sono diretti discendenti dei planetesimali che si sono accorpati nelle prime fasi di formazione del Sistema Solare, costituendo quelli che sono i pianeti attuali le cui orbite sono state modellate dalla presenza dei giganti gassosi, primo tra tutti Giove.

LA NUBE DI OORT

Oltre Nettuno, oltre la fascia di Kuiper e persino oltre il disco diffuso sono stati trovati ancora dei corpi minori detti detached objects. Al momento ufficialmente riconosciuti sono solo nove i detached objects di cui il principale è Sedna (scoperto nel 2003 dallo stesso team di ricercatori che due anni dopo scoprirono Eris) che raggiunge una distanza minima dal Sole pari a 76 UA ed una massima di ben 900 UA. Il suo diametro, compreso tra i 1200 ed i 1800 km è comparabile con quello degli altri pianeti nani, categoria che forse un giorno verrà associata anche a questo lontano corpo celeste.

Da 1000 a 2000 UA molto probabilmente non si trova nessun corpo celeste e questo rende l’estremo confine del Sistema Solare una regione buia ed estremamente vuota. Ma a partire da 2000 UA fino a 20000 UA (0.03 – 0.32 Anni Luce) ritroviamo una vasta popolazione di corpi minori che occupano una regione a ciambella intorno al Sole nota come nube di Hills. Tali oggetti celesti, probabilmente nuclei cometari di comete a lungo periodo, sono stimati essere decine o centinaia di migliaia di miliardi. Ma non è finita qui. All’esterno della nube di Hills si trova un’altra nube, questa volta di forma sferica, che si estende da 20000 UA a 50000 UA (0.32 – 0.79 Anni Luce) nota come nube di Oort. Anche questa è formata da corpi minori che però questa volta sono più diradati essendo in numero “solo” circa un migliaio di miliardi. Anche questi ovviamente si credono essere i nuclei di comete a lungo periodo.

Sia gli oggetti della nube di Hills sia quelli della nube di Oort si sono planetesimali formati all’inizio del Sistema Solare. Attuali ipotesi affermerebbero che la nube di Oort sia in realtà formata dagli oggetti “scappati” dalla nube di Hills e quindi si sarebbe formata successivamente a quest’ultima.




Plutone – 06/07/2011

Briosco (MB), 06/07/2011 – Plutone

Telescopio di Ripresa: Newton SkyWatcher 150 mm f/5 + Canon EOS 40D + filtro UHC
Telescopio di Guida: Rifrattore ED Tecnosky 80 mm f/7 + Camera MagZero MZ-5m
Montatura: NEQ6 Pro
Somma di 17 immagini da 120 secondi a 800 ISO (totale 34 minuti) + 8 dark + 20 flat + 20 bias effettuata con IRIS. Elaborazione successiva con Photoshop CS5.

Plutone - 06/07/2011

Al fine di identificare Plutone rispetto alle stelle fisse riportiamo di seguito un’immagine (reale + invertita) con segnalata la posizione del pianeta nano.

Plutone - la posizione del pianeta nano rispetto alle stelle fisse