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B33 – 01/03/2022

Telescopio o obiettivo di acquisizione #1 (imaging telescope or lens #1): Rifrattore ED (ED reftactor) TS Optics 80mm f/7

Telescopio o obiettivo di acquisizione #2 (imaging telescope or lens #2): Rifrattore ED (ED reftactor) Tecnosky Carbon Fiber 80mm f/7

Camera di acquisizione #1 (Imaging camera #1): CCD Atik 383L+ B/W [5.4 μm]

Camera di acquisizione #2 (Imaging camera #2): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) Svbony 60mm f/4

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore/spianatore 0.8x su telescopio #1 (0.8x reducer/field flattener on telescope #1)

riduttore/spianatore 0.8x a quattro elementi su telescopio #2 (four elements 0.8x reducer/field flattener on telescope #2)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 23.2.1 + Topaz Sharpen AI 3.3.5

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  Astronomik CCD Hα 13nm 2″ (telescopio/telescope #1)

IDAS NGS1 2″ (telescopio/telescope #2)

Risoluzione (Resolution): 3362 x 2536 (originale/original) telescopio/telescope #1, 5184 x 3456 (originale/original) telescopio/telescope #2, 3362 x 2492 (finale/final)

Data (Date): 01/03/2022

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 4 x 720 sec at/a bin 1×1 (telescopio/telescope #1, -10°C), 4 x 720 sec at/a 400 ISO (telescopio/telescope #2, -10°C)

Calibrazione (Calibration): 25 dark, 53 flat dark, 50 bias, 52 flat (telescope/telescope #1); 27 dark, 59 flat dark, 61 bias, 55 flat (telescope/telescopio #2)

Fase lunare media (Average Moon phase): 1.4%

Campionamento (Pixel scale): 1.98310625 arcsec/pixel (telescopio/telescope #1), 2.4904125 arcsec/pixel (telescopio/telescope #2)

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 448 mm

Note: riportiamo le seguenti immagini riprese con i due telescopi (the pictures taken with the two telescopes follow)

B33 (telescopio/telescope #1) – 01/03/2022

B33 (telescopio/telescope #2) – 01/03/2022

B33 (telescopio/telescope #1) versione senza stelle (starless version) – 01/03/2022

B33 (telescopio/telescope #2) mappa oggetti (DSO map). Visibili le nebulose IC 435, NGC 2023, NGC 2024, IC 432, IC 431,  (nebulae IC 435, NGC 2023, NGC 2024, IC 432, IC 431 are shown) – 01/03/2022

B33 (telescopio/telescope #1 and #2) composizione/composition (50%Hα+50%R)GB – 01/03/2022




M45 (NGC 1432) – 28/02/2022

Telescopio o obiettivo di acquisizione (imaging telescope or lens): Rifrattore ED (ED reftactor) Tecnosky Carbon Fiber 80mm f/7

Camera di acquisizione (Imaging camera): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) Svbony 60mm f/4

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore/spianatore 0.8x a quattro elementi (four elements 0.8x reducer/field flattener)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 23.2.1 + Topaz Sharpen AI 3.3.5

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter): IDAS NGS1 2″

Risoluzione (Resolution): 5184 x 3456 (originale/original), 3362 x 2492 (finale/final)

Data (Date): 28/02/2022

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 14 x 600 sec at/a 400 ISO

Calibrazione (Calibration): 27 dark, 59 flat dark, 61 bias, 55 flat

Fase lunare media (Average Moon phase): 5.2%

Campionamento (Pixel scale): 2.4904125 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 448 mm

Note:

M45 (NGC 1432) – 28/02/2022




StarTrails a Corenno Plinio – 08/02/2022

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Canon EF 50 mm f/1.8 utilizzato a (used at) f/10

Camera di acquisizione (Imaging camera): Canon EOS 6D Mark II [5.67 μm]

Montatura (Mount): non presente (not present)

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): non presente (not present)

Camera di guida (Guiding camera): non presente (not present)

Riduttore di focale (Focal reducer): non presente (not present)

Software (Software): StarStaX 0.71 + Adobe Photoshop 23.2.1

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  non presente (not present)

Risoluzione (Resolution): 6240 x 4160 (originale/original), 5966 x 3978 (finale/final)

Data (Date): 08/02/2022

Luogo (Location): Dervio – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 33 x 240 sec at/a 400 ISO

Calibrazione (Calibration): non presente (not present)

Fase lunare media (Average Moon phase): 52.5%

Campionamento (Pixel scale):  23.43 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 50 mm

Note (note): immagine ripresa da Dervio (LC)

Startrails ripreso da Dervio, Corenno Plinio (LC) – 08/02/2022

Corenno Plinio (LC) – 08/02/2022




L’illuminazione nel Medioevo

Con la caduta dell’impero romano e l’inizio del Medioevo, le città andarono via via spopolandosi a scapito delle campagne. Le strade vennero lasciate all’incuria e coperte dalla vegetazione, i terreni incolti e i boschi ripresero lentamente il possesso del paesaggio. Le città e i villaggi sopravvissuti furono circondati da mura, inizialmente costruite in legno e successivamente in pietra, allo scopo di difendersi dalle invasioni barbariche. Gli sviluppi tecnologici in questo periodo furono scarsi e anche in ambito di illuminazione notturna non ci furono progressi rispetto al periodo romano. I castelli e le abitazioni medioevali erano illuminati da semplici candele che piano piano andarono a sostituire le vecchie lucerne. Purtroppo, le candele in caso di vento non potevano essere utilizzate in ambienti esterni. Proprio per questo motivo vennero inventate a partire dal 1200 le lanterne: dei “contenitori per candele” costituiti da due dischi di legno, di cui quello superiore bucato al fine di far uscire il calore, distanziati da piccole aste. Il tutto era circondato da una schermatura in pergamena, pelli di animali, corno, tessuto di lino ed in un periodo più tardo in vetro. Dal lato del disco bucato veniva infine fissato un sostegno che poteva servire per trasportare la lanterna o appenderla a grandi aste o pali per l’illuminazione di ambienti esterni (generalmente campi militari).

Figura 1: Lanterna raffigurata nel manoscritto Speculum humanae salvationis scritto nel 1427 e conservato nel convento benedettino di Sarnen, in Svizzera.

Talvolta la candela all’interno della lanterna veniva sostituita con delle lucciole, capaci di generare una luce decisamente più debole ma continua.

Come per l’epoca romana, anche nel Medioevo la notte veniva utilizzata come periodo di riposo. Le porte delle mura che circondavano le città venivano chiuse al tramonto e riaperte all’alba. Le uniche fonti di illuminazione esterne erano i lanternarius, successivamente chiamati link boys nei paesi anglosassoni o codeghe nella repubblica di Venezia, che accompagnavano con una torcia i pedoni da un’abitazione ad un’altra. Il tutto a patto di pagare un piccolo compenso economico. L’inquinamento luminoso in quegli anni era davvero limitato per non dire inesistente. A partire dall’anno 1100 però, le città iniziarono nuovamente a ripopolarsi e con esse le attività commerciali quali i neonati pub e osterie che andarono lentamente a soppiantare le antiche taverne romane. L’aumento della densità di popolazione portò inevitabilmente all’incremento dei reati. Sebbene questi avvenivano principalmente di giorno (il 75% del totale secondo statistiche giudiziarie medioevali) la paura di ladri ed assassini andò a rinvigorire la vecchia e mai superata paura del buio. Le persone di notte iniziarono così a sentirsi meno sicure e, come migliaia di anni prima, ritornò la necessità di illuminare la notte.

Figura 2: l’utilizzo delle candele in epoca medioevale (1300-1325). Cortesia Medieval Miniatures

Inoltre, le poche persone che si muovevano di notte con i link boys così come le guardie che vigilavano le città, trovavano spesso non poche difficoltà ad orientarsi nel buio ambiente cittadino. Fu per questi motivi che verso la fine del Medioevo, nella Londra del 1417, il sindaco Henry Barton ordinò di appendere all’esterno delle case le proprie lanterne nelle sere d’inverno comprese tra il primo di novembre ed il 2 febbraio. Questo fu il primo tentativo di illuminazione pubblica urbana che però non riscosse molto successo, forse per il fatto che, dopo il tramonto tutte le attività lavorative chiudevano (ad eccezione di alberghi e bordelli) e le persone si richiudevano nelle proprie case per dormire o scambiare due chiacchiere con i famigliari intorno ad un focolare o alla luce delle candele. All’esterno rimanevano quindi quei pochi viaggiatori ed delinquenti, facilmente catturati dalle guardie che li potevano identificare facilmente nel buio cittadino.




Le origini dell’illuminazione

La paura del buio è considerata una fase normale dello sviluppo di un essere umano che può sfogare in nictofobia nel caso in cui l’esposizione al buio crea un’estrema reazione di stress capace di portare limitazioni alla vita di tutti i giorni. A differenza di quanto generalmente si pensi la nictofobia, in forma più o meno acuta, non è presente solo in età infantile ma si può prolungare all’età adolescenziale e adulta. Il buio viene avvertito dall’essere umano come indice di pericolo in quanto nasconde informazioni riguardanti l’ambiente circostante. L’esistenza della paura del buio è generalmente non esperienziale ma innata, causata da un precedente apprendimento associativo, diretto o indiretto. In particolare, fattori ambientali o di sviluppo giocano un ruolo importante nel progresso di questa fobia specifica. Da un punto di vista evoluzionistico, la paura del buio può essere stata funzionale al monitoraggio della minaccia poiché, allora come oggi, molti predatori cacciano di notte. Inoltre, tale paura rientra nell’ambito delle paure di ciò che non si può vedere, di ciò che non si conosce ovvero di ciò che si può nascondere nell’oscurità. 400 mila anni fa, nel lontano Paleolitico, l’uomo iniziò ad utilizzare il fuoco per illuminare i luoghi dedicati al riposo notturno, siano essi spazi aperti o caverne.

Figura 1: Il fuoco, la prima forma di illuminazione notturna utilizzata dall’uomo.

Questo fatto portò ad una riduzione sostanziale della sensazione di pericolo indotto dalla notte con un conseguente aumento del benessere personale dei primi uomini. Nel caso specifico, anche il pericolo effettivo venne ridotto in quanto il fuoco era davvero in grado di mantenere a distanza i tanto temuti predatori notturni. Fu quindi la paura del buio a spingere i nostri lontani antenati ad illuminare l’ambiente notturno generando la prima forma di inquinamento luminoso. Questo è infatti definito come “l’introduzione diretta o indiretta di luce artificiale nell’ambiente”. Ovviamente, anche in Italia i primi uomini utilizzarono il fuoco, essendo la nostra penisola già abitata nel Paleolitico. Quando parliamo di Italia però intendiamo solitamente le regioni centro-meridionali o costiere. In Lombardia infatti, le prime testimonianze dell’uomo le troviamo solo nel Paleolitico medio o superiore (meno di 120 mila anni fa) presso la grotta del Buco del Piombo (Erba – CO) dove alcuni cacciatori nomadi vi soggiornarono.  In ogni caso, nel Paleolitico, la popolazione mondiale era formata da un gruppo esiguo di individui, inizialmente nomadi, compresi tra 1 e 15 milioni. Un essere umano per ogni lampione oggi installato nella sola Italia.

La fonte di illuminazione consisteva nel fuoco vivo, sotto forma di focolari e rudimentali torce. Inizialmente il fuoco non veniva prodotto artificialmente ma generato da fenomeni naturali e conservato il più a lungo possibile. Proprio per questo motivo venne considerato da alcuni primi uomini come un elemento sacro. 

Figura 2: lo spettro di emissione di un focolare.

Dal punto di vista fisico, un focolare emette radiazione elettromagnetica caratterizzata da uno spettro continuo centrato nella radiazione infrarossa (vedi figura 2). Inoltre, è presente un intenso picco di emissione a 4300 nm (IR) dovuto alla presenza di CO2. Questo spiega perché il fuoco oltre ad essere una sorgente di luce è anche, e soprattutto, una sorgente di calore.

Intorno all’anno 10’000 a.C., l’uomo del Neolitico scoprì che l’utilizzo di grassi di origine animale o vegetale (olio) potevano mantenere vivo il fuoco per un tempo superiore rispetto al semplice legname. Nello stesso periodo venne inventata la terracotta con cui fu possibile creare recipienti per conservare, trasportare e cucinare gli alimenti. Anche la società umana era cambiata passando, poche migliaia di anni prima, dal nomadismo ad una vita sedentaria.

La nascita dei primi villaggi unita all’aumento della qualità degli utensili prodotti, portarono ben presto alla nascita delle prime lucerne costituite da recipienti quali corna, conchiglie o ciotole, riempite di grasso in cui veniva immersa una corda vegetale. Quest’ultima, una volta accesa, poteva conservare il fuoco per i focolari o essere utilizzata come fonte portatile di luce. Centinaia di simili manufatti vennero ritrovati nella grotta di Lascaux.

Figura 3: lucerna di epoca romana (100-200 d.C.) rivenuta a Angera (VA) – Museo Archeologico di Lecco

Fin dal Paleolitico medio, inoltre, l’uomo iniziò un processo che lo portò dall’essere preda a predatore assoluto. Questo ovviamente andrò via via diminuendo la paura del buio. Ma allora perché illuminare le notti? Il focolare cambiò lentamente la sua funzione passando da strumento di protezione dai predatori a strumento di aggregazione sociale. Infatti, intorno al fuoco si cucinava il cibo e lo si mangiava insieme. Le ore dopo il tramonto vennero così utilizzate per pianificare le attività del giorno successivo o per discutere delle esperienze passate. Fu proprio intorno ad un focolare che molto probabilmente nacque il linguaggio umano.

Nei quasi dieci mila anni che separano il Neolitico dall’antica Roma, l’uomo sviluppò tecniche via via sempre più complesse per la conservazione e la generazione del fuoco. Nel 500 a.C. vennero inventate le prime candele e torce, ovvero l’utilizzo di grasso animale solido in cui veniva immerso uno stoppino. Inoltre, era stato sviluppato il linguaggio parlato e scritto portando l’uomo ad abbandonare la preistoria per entrare nella storia. Anche i primi villaggi si trasformarono ben presto in città composte da abitazioni realizzate in pietra e legno. Proprio quest’ultimo materiale iniziò a diventare incompatibile con l’utilizzo del fuoco. Ben presto si svilupparono incendi di grandi dimensioni capaci di distruggere interi centri abitati. L’utilizzo di candele, torce, lucerne e focolari vennero così ridotti al minimo e la notte tornò ad essere buia. D’altronde la paura del buio era ora marginale e superata dalla paura per gli incendi. In epoca romana quindi ci si muoveva di notte solo in presenza della Luna Piena oppure, nel caso delle famiglie più ricche, accompagnati da servi dotati di torce o candele: i cosiddetti lanternarius. Se escludiamo le poche case nobiliari, le uniche sorgenti di inquinamento luminoso dell’epoca romana erano quindi i lanternarius.

Figura 4: le torce utilizzate dai lanternarius per accompagnare di notte i nobili romani.

Dal punto di vista fisico: lucerne, candele e torce sono sorgenti di radiazione elettromagnetica caratterizzata da uno spettro continuo centrato nella radiazione infrarossa analogo a quello mostrato in figura 2. Questo perché il processo di generazione della luce visibile è lo stesso del fuoco ovvero la combustione dell’ossigeno.




Vincitrice VI Concorso ASTROfotografico

La vincitrice del VI Concorso ASTROfotografico organizzato da ASTROtrezzi è GIOVANNA RANOTTO con l’immagine dal titolo Nebulose Fantasmini IC 59 e IC 63 in Cassiopea effettuata con una fotocamera reflex digitale modello Canon EOS 1100D full spectrum su telescopio Newton Skywatcher 200 mm f/4. Montatura utilizzata è una Skywatcher NEQ6 Pro modificata Geoptik con autoguida QHY5LII mono + PHD2 Guiding 2.6.10 + Tecnosky Sharp Guide 50 mm V2. Inoltre sono stati utilizzati un correttore di coma Baader MPCCIII + Tecnosky LPro. Somma di 55 immagini da 5 minuti a 800 ISO + dark, flat e bias. Elaborazione effettuata con PixInsight + GIMP. La ripresa è stata effettuata il giorno 06/10/2021 da Sciolze (TO).

Immagine Vincitrice del VI Concorso ASTROfotografico (GIOVANNA RANOTTO)

Dopo una lunghissima pausa durata più di due anni, finalmente è tornato il Concorso ASTROfotografico e con lui le bellissime immagine scattate dai nostri followers. Ovviamente, più passano gli anni e più è difficile scegliere un vincitore od una vincitrice. Una nota di merito va a Riccardo de Benedictis, vincitore della IV edizione, che ha dimostrato ancora una volta altissime qualità tecniche sia di ripresa che di elaborazione delle immagini. E poi Elistabetta Trebeschi, vincitrice della V edizione, che ha presentato foto incredibili segno che il suo amore verso il cielo sta dando ottimi frutti.

Quest’anno è il turno di GIOVANNA RANOTTO, una giovane astrofotografa che ho avuto oltretutto il piacere di incontrare dal vivo, ormai molti anni fa, all’Osservatorio di Saint-Barthélemy alle prese con i suoi primi scatti astronomici. La passione verso il cielo notturno e la costante voglia di imparare l’ha portata a migliorare le sue tecniche astrofotografiche come dimostrato dalla foto vincitrice. I “fantasmini di Cassiopea” costituiscono un soggetto difficile da riprendere a causa dei forti contrasti presenti; le debole nebulose sono infatti affiancate dalla luminosissima stella Gamma Cassiopea. La grandezza di Giovanna risiede anche nella sua infinita voglia di comprendere ciò che sta riprendendo. Insieme all’immagine infati Giovanna ha allegato una bellissima descrizione di quanto ripreso che ho il piacere di riportavi:

IC 59 e IC 63 sono due nebulose la cui forma vagamente arcuata ricorda quella di un fantasma, e per questo loro caratteristico aspetto sono note anche come i Fantasmini. Si trovano nelle immediate vicinanze della stella Gamma Cassiopeiae, la stella centrale della costellazione di Cassiopea. Sono una combinazione di nebulose a riflessione (bluastre) e emissione (rossastre), e la loro distanza è pari a circa 600 ani luce.

IC 59, situata 20′ a nord di Gamma Cassiopeiae, è molto debole, diffusa e allungata lungo la direzione N-S. È principalmente una nebulosa a riflessione, che appare blu nelle fotografie perchè diffonde luce stellare. Sembra più grande ma più debole di IC 63. Insieme, IC 59 e IC 63 sono designate come Sharpless 2-185.

Davide Trezzi ringrazia tutti i partecipanti ed in particolare Cristian Bertolucci, Elisabetta Trebeschi, Fabio Paolini, Oronzo Mauro, Pierluigi Costanzo, Riccardo de Benedictis, Roberto Vaccaro e ovviamente Giovanna Ranotto. Non mi resta quindi che augurarvi cieli sempre sereni e sperare di rivedervi con fantastiche immagini nella prossima edizione del Concorso Astrofotografico di ASTROtrezzi.it . Per visualizzare tutte le immagini in concorso clicca qui.

 

 




La regione di Sadr – 05-06/12/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM a/at f/2.8.

Camera di acquisizione (Imaging camera): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) Svbony 60mm f/4

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): non presente (not present)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 23.0.2

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  IDAS NGS1 2″

Risoluzione (Resolution): 5184 x 3456 (originale/original), 5111 x 3403 (finale/final)

Data (Date): 05-06/12/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 54 x 360 sec at/a 400 ISO.

Calibrazione (Calibration): 69 dark, 50 flat dark, 60 bias, 81 flat

Fase lunare media (Average Moon phase): 3.7% – 9.6%

Campionamento (Pixel scale): 4.442158 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 200 mm

Note (note):

Regione di Sadr – 05-06/12/2021




LBN 251 – 05/11/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione #1 (imaging telescope or lens #1): Rifrattore ED (ED reftactor) TS Optics 80mm f/7

Telescopio o obiettivo di acquisizione #2 (imaging telescope or lens #2): Rifrattore ED (ED reftactor) Tecnosky Carbon Fiber 80mm f/7

Camera di acquisizione #1 (Imaging camera #1): CCD Atik 383L+ B/W [5.4 μm]

Camera di acquisizione #2 (Imaging camera #2): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) Svbony 60mm f/4

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore/spianatore 0.8x su telescopio #1 (0.8x reducer/field flattener on telescope #1)

riduttore/spianatore 0.8x a quattro elementi su telescopio #2 (four elements 0.8x reducer/field flattener on telescope #2)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 23.0.0 + Topaz Sharpen AI 3.2.2 + Topaz DeNoise AI 3.0.3

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  Astronomik CCD Hα 13nm 2″ (telescopio/telescope #1)

IDAS NGS1 2″ (telescopio/telescope #2)

Risoluzione (Resolution): 3362 x 2536 (originale/original) telescopio/telescope #1, 5184 x 3456 (originale/original) telescopio/telescope #2, 3362 x 2492 (finale/final)

Data (Date): 05/11/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 27 x 600 sec at/a bin 1×1 (telescopio/telescope #1, -10°C), 30 x 480 sec at/a 800 ISO (telescopio/telescope #2, -10°C)

Calibrazione (Calibration): 70 dark, 31 flat dark, 30 bias, 50 flat (telescope/telescope #1); 88 dark, 30 flat dark, 33 bias, 51 flat (telescope/telescopio #2)

Fase lunare media (Average Moon phase): 1.1%

Campionamento (Pixel scale): 1.98310625 arcsec/pixel (telescopio/telescope #1), 2.4904125 arcsec/pixel (telescopio/telescope #2)

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 448 mm

Note: riportiamo le seguenti immagini riprese con i due telescopi (the pictures taken with the two telescopes follow)

LBN 251 (telescopio/telescope #1) – 05/11/2021

LBN 251 (telescopio/telescope #2) – 05/11/2021

LBN 251 (telescopio/telescope #1) versione senza stelle (starless version) – 05/11/2021

LBN 251 (telescopio/telescope #2) mappa oggetti (DSO map). Visibile l’ammasso aperto IC 1311 (open cluster IC 1311 is shown) – 05/11/2021

LBN 251 (telescopio/telescope #1 and #2) composizione/composition (50%Hα+50%R)GB – 05/11/2021




Sh2 185 – 06/11/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione #1 (imaging telescope or lens #1): Rifrattore ED (ED reftactor) TS Optics 80mm f/7

Telescopio o obiettivo di acquisizione #2 (imaging telescope or lens #2): Rifrattore ED (ED reftactor) Tecnosky Carbon Fiber 80mm f/7

Camera di acquisizione #1 (Imaging camera #1): CCD Atik 383L+ B/W [5.4 μm]

Camera di acquisizione #2 (Imaging camera #2): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) Svbony 60mm f/4

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore/spianatore 0.8x su telescopio #1 (0.8x reducer/field flattener on telescope #1)

riduttore/spianatore 0.8x a quattro elementi su telescopio #2 (four elements 0.8x reducer/field flattener on telescope #2)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 23.0.0 + Topaz Sharpen AI 3.2.2 + Topaz DeNoise AI 3.0.3

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  Astronomik CCD Hα 13nm 2″ (telescopio/telescope #1)

IDAS NGS1 2″ (telescopio/telescope #2)

Risoluzione (Resolution): 3362 x 2536 (originale/original) telescopio/telescope #1, 5184 x 3456 (originale/original) telescopio/telescope #2, 3362 x 2474 (finale/final)

Data (Date): 06/11/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 23 x 600 sec at/a bin 1×1 (telescopio/telescope #1, -10°C), 29 x 480 sec at/a 800 ISO (telescopio/telescope #2, -10°C)

Calibrazione (Calibration): 70 dark, 31 flat dark, 30 bias, 50 flat (telescope/telescope #1); 88 dark, 30 flat dark, 33 bias, 51 flat (telescope/telescopio #2)

Fase lunare media (Average Moon phase): 4.9%

Campionamento (Pixel scale): 1.98310625 arcsec/pixel (telescopio/telescope #1), 2.4904125 arcsec/pixel (telescopio/telescope #2)

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 448 mm

Note: riportiamo le seguenti immagini riprese con i due telescopi (the pictures taken with the two telescopes follow)

Sh2 185 (telescopio/telescope #1) – 06/11/2021

Sh2 185 (telescopio/telescope #2) – 06/11/2021

Sh2 185 (telescopio/telescope #1) versione senza stelle (starless version) – 06/11/2021

Sh2 185 (telescopio/telescope #2) mappa oggetti (DSO map). Visibili gli ammassi aperti NGC 358 and NGC 366 (open clusters NGC 358 and NGC 366 are shown) – 06/11/2021

Sh2 185 (telescopio/telescope #1 and #2) composizione/composition (50%Hα+50%R)GB – 06/11/2021




Sh2 157 – 05/11/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione #1 (imaging telescope or lens #1): Rifrattore ED (ED reftactor) TS Optics 80mm f/7

Telescopio o obiettivo di acquisizione #2 (imaging telescope or lens #2): Rifrattore ED (ED reftactor) Tecnosky Carbon Fiber 80mm f/7

Camera di acquisizione #1 (Imaging camera #1): CCD Atik 383L+ B/W [5.4 μm]

Camera di acquisizione #2 (Imaging camera #2): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) Svbony 60mm f/4

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore/spianatore 0.8x su telescopio #1 (0.8x reducer/field flattener on telescope #1)

riduttore/spianatore 0.8x a quattro elementi su telescopio #2 (four elements 0.8x reducer/field flattener on telescope #2)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 23.0.0 + Topaz Sharpen AI 3.2.2 + Topaz DeNoise AI 3.0.3

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  Astronomik CCD Hα 13nm 2″ (telescopio/telescope #1)

IDAS NGS1 2″ (telescopio/telescope #2)

Risoluzione (Resolution): 3362 x 2536 (originale/original) telescopio/telescope #1, 5184 x 3456 (originale/original) telescopio/telescope #2, 3362 x 2440 (finale/final)

Data (Date): 05/11/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 22 x 600 sec at/a bin 1×1 (telescopio/telescope #1, -10°C), 28 x 480 sec at/a 800 ISO (telescopio/telescope #2, -10°C)

Calibrazione (Calibration): 70 dark, 31 flat dark, 30 bias, 50 flat (telescope/telescope #1); 88 dark, 30 flat dark, 33 bias, 51 flat (telescope/telescopio #2)

Fase lunare media (Average Moon phase): 1.1%

Campionamento (Pixel scale): 1.98310625 arcsec/pixel (telescopio/telescope #1), 2.4904125 arcsec/pixel (telescopio/telescope #2)

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 448 mm

Note: riportiamo le seguenti immagini riprese con i due telescopi (the pictures taken with the two telescopes follow)

Sh2 157 (telescopio/telescope #1) – 05/11/2021

Sh2 157 (telescopio/telescope #2) – 05/11/2021

Sh2 157 (telescopio/telescope #1) versione senza stelle (starless version) – 05/11/2021

Sh2 157 (telescopio/telescope #2) mappa oggetti (DSO map). Visibili gli ammassi aperti M52 e NGC 7510 oltre che alle nebulose NGC 7635 e NGC 7538 (open clusters M52 and NGC 7510 as well as nebuale NGC 7635 and NGC 7538 are shown) – 05/11/2021

Sh2 157 (telescopio/telescope #1 and #2) composizione/composition (50%Hα+50%R)GB – 05/11/2021




IC 5067 – 28/10/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Rifrattore ED (ED reftactor) Tecnosky Carbon Fiber 80mm f/7

Camera di acquisizione (Imaging camera): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) SkyWatcher 102mm f/5

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore/spianatore 0.8x a quattro elementi (four elements 0.8x reducer/field flattener)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 23.0.0 + Topaz Sharpen AI 3.2.2

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  IDAS NGS1 2″

Risoluzione (Resolution): 5184 x 3456 (originale/original), 5202 x 3464 (finale/final)

Data (Date): 28/10/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 12 x 720 sec at/a 400 ISO.

Calibrazione (Calibration): 43 dark, 52 flat dark, 52 bias, 52 flat

Fase lunare media (Average Moon phase): 49.8%

Campionamento (Pixel scale): 1.9831 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 448 mm

Note (note):

Nebulosa Pellicano (Pelican Nebula) – 28/10/2021




Nebulosa Velo – 27/10/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Rifrattore ED (ED reftactor) Tecnosky Carbon Fiber 80mm f/7

Camera di acquisizione (Imaging camera): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) SkyWatcher 102mm f/5

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore/spianatore 0.8x a quattro elementi (four elements 0.8x reducer/field flattener)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 23.0.0 + Topaz Sharpen AI 3.2.2

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  IDAS NGS1 2″

Risoluzione (Resolution): 5184 x 3456 (originale/original), 5202 x 3464 (finale/final)

Data (Date): 27/10/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 13 x 720 sec at/a 400 ISO.

Calibrazione (Calibration): 43 dark, 52 flat dark, 52 bias, 52 flat

Fase lunare media (Average Moon phase): 59.6%

Campionamento (Pixel scale): 1.9831 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 448 mm

Note (note):

Nebulosa Velo (Veil Nebula) – 27/10/2021




M92 (NGC 6341) – 01/09/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Schmidt-Cassegrain Celestron EdgeHD 200 mm f/10

Camera di acquisizione (Imaging camera): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) SkyWatcher 102mm f/5

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore Celestron 0.7x per EdgeHD (Celestron EdgeHD 0.7x reducer)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 22.2.0 + Topaz DeNoise 6.0.1

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  IDAS NGS1 2″

Risoluzione (Resolution): 5184 x 3456 (originale/original), 4862 x 3237 (finale/final)

Data (Date): 01/09/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 26 x 420 sec at/a 1600 ISO

Calibrazione (Calibration): 15 dark, 40 bias, 33 flat

Fase lunare media (Average Moon phase): 26.4%

Campionamento (Pixel scale): 0.635 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 1422.4 mm

Note (note):

M92 (NGC 6341) – 01/09/2021




Eclissi di Sole – 10/06/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Samyang 500 mm f/6.3 MC IF

Camera di acquisizione (Imaging camera): Canon EOS 40D [5.7 μm]

Montatura (Mount): iOptron SkyTracker

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): non presente (not present)

Camera di guida (Guiding camera): non presente (not present)

Riduttore di focale (Focal reducer): non presente (not present)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 22.3.1 + Topaz Sharpen AI 3.0.2

Accessori (Accessories): duplicatore di focale (focal doubler)

Filtri (Filter):  Astrosolar ND 3.8 (Astrosolar ND 3.8)

Risoluzione (Resolution): 3888 x 2592 (originale/original), 3048 x 2032 (finale/final)

Data (Date): 10/06/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 1/4000 sec at/a 1600 ISO.

Calibrazione (Calibration): non applicata (not applied)

Fase lunare media (Average Moon phase): 0.0%

Campionamento (Pixel scale): 1.1777 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 1000 mm

Note (note): ripresa effettuata alle ore 12.28 locali (picture taken at 12.28, local time)

Eclissi di Sole – 10/06/2021




Complesso Nebulare in Auriga – 17/03/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione (Imaging telescope or lens): Canon EF 200 mm f/2.8 L II USM a/at f/2.8.

Camera di acquisizione (Imaging camera): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) Svbony 60mm f/4

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): non presente (not present)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 22.3.1 + Topaz Sharpen AI 3.0.2

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  IDAS NGS1 2″

Risoluzione (Resolution): 5184 x 3456 (originale/original), 4823 x 3211 (finale/final)

Data (Date): 17/03/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 44 x 360 sec at/a 400 ISO.

Calibrazione (Calibration): 43 dark, 51 flat dark, 50 bias, 55 flat

Fase lunare media (Average Moon phase): 16.8%

Campionamento (Pixel scale): 4.442158 arcsec/pixel

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 200 mm

Note (note):

Complesso nebulare (nebular clouds) in Auriga – 17/03/2021

mappa oggetti (DSO map). Visibili alcune galassie del catalogo PGC, IC 407, IC 410, IC 417, NGC 1931, M38, NGC 1907(PGC galaxies, IC 407, IC 410, IC 417, NGC 1931, M38, NGC 1907 are shown) – 17/03/2021




VI Concorso ASTROfotografico

Dopo una pausa durata ben due anni, siamo lieti di presentarvi la sesta edizione del “concorsto astrofotografico” organizzato da ASTROtrezzi.it . Come tradizione verrà premiata la foto astronomica più bella tra quelle inviate entro il giorno dell’equinozio d’autunno solstizio di inverno (21 dicembre 2021 ore 15:59) all’indirizzo davide@astrotrezzi.it . Un concorso informale dedicato a chi, neofita o professionista, vuole condividere con noi immagini del fantastico Universo che ci circonda. Possono partecipare tutti, senza limiti di età, inviandoci fino ad un massimo di 5 immagini. NON è necessario avere una strumentazione astronomica professionale (come descritto in questo post) per ottenere ottime immagini astrofotografiche! Basta solo tanta passione e fantasia. Le immagini non verranno assolutamente utilizzate a fine commerciali e verranno pubblicate unicamente sul nostro sito internet www.astrotrezzi.it e sulla pagina Facebook relativa solo se autorizzati dagli autori.

Non esiste nessuna commissione giudicatrice, targhette o diplomi. Le immagini che ci invierete verranno giudicate da Davide Trezzi in funzione dell’età dell’autore (bambino, ragazzo o adulto), della strumentazione utilizzata (amatoriale o professionale) e della qualità dello scatto (tecnica e creatività).

Il vincitore potrà scegliere tra uno dei seguenti premi:

  • una copia del libro ASTROBOOK,
  • una T-shirt personalizzata by ASTROtrezzi,
  • una serata astronomica dal vivo o in remoto con ASTROtrezzi,
  • la ripresa di un oggetto celeste a propria scelta con la strumentazione di ASTROtrezzi,
  • una conferenza pubblica che tratta un argomento deciso dal vincitore del concorso.

Inoltre la foto vincitrice diventerà la foto della bacheca di ASTROtrezzi su Facebook e ASTROtrezzi International su Facebook fino al 28 maggio 2022.

Riportiamo in seguito i nomi dei vincitori delle scorse edizioni del Concorso Astrofotografico con un link alle immagini dei partecipanti:

Oltre alle immagini in formato JPEG ricordate di inviarci anche (in * i campi obbligatori):

  • Il nome e cognome dell’autore* oltre all’età
  • i dati di scatto* ed il titolo dell’immagine
  • il consenso alla pubblicazione delle immagini a risoluzione 1024 x 768 su www.astrotrezzi.it ed a massima risoluzione nel caso in cui la foto vincesse il concorso.*

La locandina del concorso è disponibile anche in formato PDF. Per visionare le immagini della quinta edizione cliccate qui.

Riportiamo di seguito le immagini dei partecipanti al VI Concoso ASTROfotografico in ordine di sottomissione:

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IC 405 – 14/03/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione #1 (imaging telescope or lens #1): Rifrattore ED (ED reftactor) Tecnosky Carbon Fiber 80mm f/7

Telescopio o obiettivo di acquisizione #2 (imaging telescope or lens #2): Rifrattore ED (ED reftactor) TS Optics 80mm f/7

Camera di acquisizione #1 (Imaging camera #1): CCD Atik 383L+ B/W [5.4 μm]

Camera di acquisizione #2 (Imaging camera #2): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) Svbony 60mm f/4

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore/spianatore 0.8x su telescopio #1 (0.8x reducer/field flattener on telescope #1)

riduttore/spianatore 0.8x a quattro elementi su telescopio #2 (four elements 0.8x reducer/field flattener on telescope #2)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 22.3.0 + Topaz Sharpen AI 3.0.2

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  Astronomik CCD Hα 13nm 2″ (telescopio/telescope #1)

IDAS NGS1 2″ (telescopio/telescope #2)

Risoluzione (Resolution): 3362 x 2536 (originale/original) telescopio/telescope #1, 5184 x 3456 (originale/original) telescopio/telescope #2, 4280 x 3228 (finale/final)

Data (Date): 14/03/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 12 x 900 sec at/a bin 1×1 (telescopio/telescope #1, -10°C), 15 x 720 sec at/a 400 ISO (telescopio/telescope #2, -10°C)

Calibrazione (Calibration): 14 dark, 33 flat dark, 32 bias, 32 flat (telescope/telescope #1); 18 dark, 40 flat dark, 32 bias, 31 flat (telescope/telescopio #2)

Fase lunare media (Average Moon phase): 2.0%

Campionamento (Pixel scale): 2.4904125 arcsec/pixel (telescopio/telescope #1), 1.98310625 arcsec/pixel (telescopio/telescope #2)

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 448 mm

Note: riportiamo le seguenti immagini riprese con i due telescopi (the pictures taken with the two telescopes follow)

IC 405 (telescopio/telescope #1) – 14/03/2021
IC 405 (telescopio/telescope #2) – 14/03/2021
IC 405 (telescopio/telescope #1) versione senza stelle (starless version) – 14/03/2021
IC 405 (telescopio/telescope #2) mappa oggetti (DSO map). Visibili alcune galassie del catalogo PGC (PGC galaxies are shown) – 14/03/2021
IC 405 (telescopio/telescope #1 and #2) composizione/composition (80%Hα+20%R)GB – 14/03/2021



IC 410 – 15/03/2021

Telescopio o obiettivo di acquisizione #1 (imaging telescope or lens #1): Rifrattore ED (ED reftactor) Tecnosky Carbon Fiber 80mm f/7

Telescopio o obiettivo di acquisizione #2 (imaging telescope or lens #2): Rifrattore ED (ED reftactor) TS Optics 80mm f/7

Camera di acquisizione #1 (Imaging camera #1): CCD Atik 383L+ B/W [5.4 μm]

Camera di acquisizione #2 (Imaging camera #2): CentralDS 600D II Pro [4.3 μm]

Montatura (Mount): SkyWatcher NEQ6

Telescopio o obiettivo di guida (Guiding telescope or lens): Rifrattore acromatico (refractor) Svbony 60mm f/4

Camera di guida (Guiding camera): Magzero MZ-5m B/W [5.2 μm]

Riduttore di focale (Focal reducer): riduttore/spianatore 0.8x su telescopio #1 (0.8x reducer/field flattener on telescope #1)

riduttore/spianatore 0.8x a quattro elementi su telescopio #2 (four elements 0.8x reducer/field flattener on telescope #2)

Software (Software): PixInsight 1.8.8 + Adobe Photoshop 22.3.0 + Topaz DeNoise 6.0.1

Accessori (Accessories): non presente (not present)

Filtri (Filter):  Astronomik CCD Hα 13nm 2″ (telescopio/telescope #1)

IDAS NGS1 2″ (telescopio/telescope #2)

Risoluzione (Resolution): 3362 x 2536 (originale/original) telescopio/telescope #1, 5184 x 3456 (originale/original) telescopio/telescope #2, 4280 x 3228 (finale/final)

Data (Date): 15/03/2021

Luogo (Location): Varenna – LC, Italia (Italy)

Pose (Frames): 9 x 900 sec at/a bin 1×1 (telescopio/telescope #1, -10°C), 11 x 720 sec at/a 400 ISO (telescopio/telescope #2, -10°C)

Calibrazione (Calibration): 19 dark, 21 flat dark, 21 bias, 32 flat (telescope/telescope #1); 23 dark, 20 flat dark, 21 bias, 31 flat (telescope/telescopio #2)

Fase lunare media (Average Moon phase): 5.0%

Campionamento (Pixel scale): 2.4904125 arcsec/pixel (telescopio/telescope #1), 1.98310625 arcsec/pixel (telescopio/telescope #2)

Focale equivalente (Equivalent focal lenght): 448 mm

Note: riportiamo le seguenti immagini riprese con i due telescopi (the pictures taken with the two telescopes follow)

IC 410 (telescopio/telescope #1) – 15/03/2021
IC 410 (telescopio/telescope #2) – 15/03/2021
IC 410 (telescopio/telescope #1) versione senza stelle (starless version) – 15/03/2021
IC 410 (telescopio/telescope #2) mappa oggetti (DSO map). Visibili l’ammasso aperto NGC 1893 (open cluster NGC 1893 is shown) – 15/03/2021
IC 410 (telescopio/telescope #1 and #2) composizione/composition (80%Hα+20%R)GB – 15/03/2021