Tra i bracci della nostra galassia, la Via Lattea, è possibile trovare degli addensamenti di stelle che prendono il nome di ammassi aperti. Il loro nome, contrapposto a quello degli ammassi chiusi con cui venivano un tempo denominati gli ammassi globulari, indica gruppi di stelle relativamente giovani, formatesi da una comune nebulosa molecolare gigante. Tali stelle, di numero inferiore alle mille unità, sono legate debolmente tra loro dalla forza di gravità. Gli effetti mareali della Galassia vanno con il tempo a disgregare questi ammassi trasformandoli prima in un’associazione stellare visibile da Terra come “costellazione” (ad esempio parte del Grande Carro o le Iadi nel Toro) per poi ridurle a singole stelle. Anche il Sole doveva appartenere, cinque miliardi di anni fa, ad un ammasso aperto! Quest’ultimo si è poi disgregato nel tempo. Pertanto, le nostre sorelle sono ancora lì fuori, tra le migliaia di stelle che possiamo osservare di notte al telescopio.

Tra gli ammassi aperti più affascinanti del cielo boreale abbiamo il doppio ammasso del Perseo. Questo è un sistema composto da due ammassi aperti distinti posti a 6800 e 7600 anni luce dal Sole. Seppur vicini prospetticamente, i due distano tra loro circa 800 anni luce.

DETTAGLI: l’immagine è stata ripresa con una Canon EOS 40D modificata per l’astrofotografia e telescopio Newton 200 mm f/5. Essa è la somma di 9 scatti, ciascuno esposto 600 secondi a 400 ISO. Riprese effettuate il 05/11/2015 dalla Colma di Sormano (CO). Dati tecnici disponibili all’indirizzo https://www.astrotrezzi.it/2015/11/ngc-869-ngc-884-05112015/ .

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