Crateri Lunari
Ci fu un periodo, tra i 4.1 e 3.8 miliardi di anni fa, in cui le regioni interne del Sistema Solare vennero colpite da numerosi corpi minori quali comete e asteroidi. Durante questo periodo che prende il nome di “Intenso Bombardamento Tardivo (LHB)” la Luna subì numerosi impatti che lasciarono sulla sua superfice le cicatrici che oggi chiamiamo crateri lunari. Ad oggi sono più di un milione i crateri il cui diametro è superiore al chilometro. Durante gli impatti più violenti, la crosta lunare si è fratturata facendo emergere il magma presente nel mantello. Questo ha coperto i bacini da impatto formando quelli che oggi chiamiamo mari e che avrete visto, o che vedrete, in questa mostra.
I crateri possono a loro volta sovrapporsi tra loro e presentare delle catene montuose associate. A 1571 crateri è stato dato un nome proprio. Nella foto che state vedendo i più grandi crateri sono, dall’alto verso il basso: Teofilo, Cirillo e Caterina. Teofilo, che prende il nome da San Teofilo di Alessandria, ha un diametro di 104 km con una piccola catena di monti centrali alti 1400 metri rispetto alle zone circostanti. Cirillo invece prende il nome da San Cirillo di Alessandria, ha un diametro di 98 km ed è più antico di Teofilo. Infine, Caterina, dal nome della Santa Egizia, è il più antico ed ha un diametro di 99 km.
Il fatto che sulla Luna i crateri più antichi sono quelli dai profili meno secchi è dovuto all’erosione che, nel caso del nostro satellite naturale, avviene per bombadamento di micro-meteoriti, particelle e per l’elevata escursione termica tra le zone di luce e di ombra.
DETTAGLI: l’immagine è stata ripresa con una camera ToupTek G3M178C e telescopio Maksutov 127 mm f/11.8. Essa è un mosaico di 10 immagini, ciascuna somma di 500 scatti. Riprese effettuate il 21/04/2018 da Varenna (LC). Dati tecnici disponibili all’indirizzo https://www.astrotrezzi.it/2018/05/crateri-caterina-cirillo-e-teofilo-21042018/ .